Chi è amante dei mieli come noi, sa che ogni viaggio può riservare la piacevole sorpresa di trovare nuovi gusti di miele che non pensavamo potessero esistere. Sul banco di un piccolo negozio ecco comparire il vasetto di un miele particolare e la tentazione di sentirne il profumo ed assaggiarlo è irresistibile.
Se non vi è ancora capitato, uno dei mieli dal sapore più particolare esistente è proprio quello di corbezzolo. Diciamo subito che si tratta di un miele raro e pregiato, in quanto se ne riesce a produrre una quantità molto limitata poiché la pianta fiorisce solamente nel tardo autunno, tra ottobre e gennaio, quando le api hanno un’attività ridotta e sono dunque molto meno produttive.
Essendo così prezioso è sempre venduto in vasetti piccoli, quindi occorre cercare molto attentamente. Ma la fatica sarà ripagata dall’assaggio e potrà anche diventare un regalo prezioso e ricercato.
L’assaggio
Nel vasetto troverete un miele cremoso, molto denso, dal colore scuro, dall’ambrato al nocciola scuro, con lievi riflessi verdi e grigi. Una volta aperto il tappo si sprigionerà un profumo intenso, con aromi vegetali, come di cuoio bruciato, di erbe amare, fondi di caffè. A questo punto la curiosità è alle stelle e la tentazione di assaggiarlo sarà forte. Il cucchiaino si avvicina alla punta della lingua e si percepisce subito il dolce del miele, ma ecco che il gusto cambia rapidamente e diventa…. Ecco la sorpresa, quel gusto amaro, unico ed inaspettato, diverso da tutti i mieli mai provati e che ha tanti estimatori proprio per la sua particolarità. Difficile da descrivere, ha un vago ricordo di rabarbaro. Ed è un sapore persistente, che impregna a lungo il palato e scompare gradualmente. E’ un viaggio nel gusto, un’evoluzione di sapori.
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I benefici per la salute
Oltre al suo aroma inaspettato, si tratta di un miele dalle riconosciute proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antiradicaliche: analisi scientifiche hanno mostrato valori di polifenoli nel miele di corbezzolo quasi tre volte superiore a quello di altri alimenti, quali i vini bianchi e l’arancia rossa. Ha inoltre un potere balsamico e calmante: in effetti in Sardegna è tradizionalmente utilizzato come induttore del sonno assumendolo prima di andare a letto o sedativo della tosse.
In cucina
Il gusto particolare del miele amaro di corbezzolo lo rende un ingrediente molto versatile in cucina. E’ ottimo come miele tradizionale, a colazione o merenda su una fetta di pane caldo velata di burro. E’ il miele perfetto per il caffè, poiché i due gusti amari si sposano bene senza che il miele invada l’aroma della bevanda.
Il miele di corbezzolo si abbina molto bene per contrasto ai formaggi, in particolare quelli dolci e grassi come mascarpone, ricotta, robiola ma anche quelli classici svizzeri come il Gottardo, l’Emmentaler, il Gruyère e l’Appenzeller oltre che ad alcuni tipi di salumi, come il prosciutto crudo o la carne secca.
Per analogia può essere invece abbinato a verdure dal gusto amarognolo come cardi e carciofi. Un interessante utilizzo è quello con la lattuga.
Non mancano poi ricette raffinate come ad esempio una insalata di stoccafisso con finocchi e miele di corbezzolo, ma il tema è molto ampio e merita un adeguato spazio dedicato.
La pianta, i fiori, i frutti
Il nome scientifico della pianta da cui deriva questo miele è un piccolo compendio; in poche lettere ne riepiloga le caratteristiche: arbutus unedo. Dal celtico derivano ‘ar’ = aspro (per il sapore delle foglie e dei frutti), e ‘butus’ = cespuglio, mentre ‘unedo’ deriva dal latino “unum edo”, ne mangio uno soltanto, espressione creata da Plinio il Vecchio per via dei problemi che ne deriverebbero da un uso eccessivo.
Il corbezzolo è una pianta arbustiva sempreverde molto resistente ai climi aridi e molto diffuso in tutto il mediterraneo, soprattutto in Sardegna dove prevale un clima secco e ventoso. Cresce dal mare alla collina.
I fiori formano pannocchie pendule di colore bianco-giallastro e sono ricchi di nettare, e per questo motivo, intensamente visitati dalle api.
Aneddoti e curiosità
Il corbezzolo è pianta solitamente di dimensioni ridotte, ma in condizioni particolarmente favorevoli può diventare un vero e proprio albero: in Sardegna esistono boschi di corbezzoli che raggiungono un’altezza di 15-16 metri, ma il caso più interessante è stato segnalato a Genna Silana, un passo a circa 1’000 m di altitudine in Barbagia situata tra la costa di Cala Luna e la gola di su Gorropu, una delle aree più selvagge della Sardegna, esiste una pianta plurisecolare di corbezzolo che ha una circonferenza del tronco di addirittura 3,20 m.
La capacità di reazione agli incendi di questa pianta ha dell’incredibile: è infatti la prima pianta a ricomparire dopo un incendio sviluppando in breve tempo polloni sotterranei.